Mauro Valentini

Scrittore & Giornalista

Mario Biondo – Non è così che si racconta questa storia

Mario Biondo – Non è così che si racconta questa storia

Las ultimas horas de Mario Biondo sta viaggiando nella TOP TEN di Netflix 

Il network on demand californiano ha ormai intrapreso un percorso di narrazione storica dei casi di cronaca nera e dei misteri mondiali. Docuserie come quella su Maddie McCann e più recentemente Vatican Girl sul caso di Emanuela Orlandi hanno avuto l’indubbio merito non solo di riaccendere l’interesse mondiale sui due casi ma sono stati volano e stimolo per riletture d’indagine e di possibili aperture verso nuovi orizzonti di verità. E questo per chi opera nel giornalismo investigativo è il merito più importante.

E anche “Le ultime ore di Mario Biondo” ha quello stesso passo, e sulla costruzione del prodotto  e sulla regia filmica si resta obiettivamente ammirati.
Tempi perfetti incroci di narrato e ricostruito molto belli dimostrano come detto che questo è un format collaudato alla perfezione che eleva Netflix davvero all’avanguardia in questo senso.

Quello che lascia perplessi è semmai la RI costruzione

Qualcosa che mentre si segue il percorso narrativo della vicenda, stavolta, sembra non tornare.

mario-biondo-raquel-sanchez-silva-serie-netflix-645a6b79d6904-300x201 Mario Biondo - Non è così che si racconta questa storia

Mario e Raquel

Non farò un’analisi giuridica e tecnica dei fatti, mi limito però a notare qualche punto che stride, stona e sposta.

1 – non trovo corretto che si mostrino i genitori di Mario mentre vengono truccati. Sembra una sciocchezza ma non lo è perché il messaggio è di quelli per cui i genitori vogliono diventare divi e protagonisti mentre chi, come me, conosce lo strazio delle famiglie vittime di questi accadimenti, sa che loro tutto avrebbero voluto meno che esser personaggi pubblici. Perché, ci si chiede mentre scorrono le tre puntate, non hanno mostrato il trucco e parrucco anche di chi raccontava la versione opposta a quella dei genitori di Mario?

Non serve certo ricordare che il trucco e parrucco è esigenza del regista non degli intervistati. E mostrarli in quel modo appare un messaggio di disturbante discredito.

2 – anche lasciar nel montato lo sfogo certamente poco elegante ma legittimo della sorella e del fratello e sempre dei genitori non è un servizio reso deontologicamente in maniera inappuntabile.
Lascia trasparire livore.
Si badi bene, del tutto legittimo considerando che hanno perso un figlio e un fratello, ma non necessario da esporre in quella maniera e di certo non utile alla ricostruzione e alla narrazione. Sposta la linea di attenzione su loro e non sui fatti.

Non si è speso il giusto tempo a mio avviso per spiegare gli strani movimenti di Mario quella sera

3 – Non si è dato il giusto peso al mistero in sé.  Perchè quelle ultime ore da cui il titolo, sono molto strane e raccontano di evidenti movimenti confusi e poco chiari, fitte di spese effettuate  con la carta di credito che sembrano utili solo a lasciar traccia, di accensioni e cancellazioni sul PC, ore fatte di salite e discese dall’appartamento e di molto altro che precede la sua morte.  Il mistero del resto era tutto lì.

4 – Si sarebbe dovuto dare spazio a colleghi molto preparati come per esempio Ercole Rocchetti che ha seguito il caso per mesi (anni direi) e non concedergli un quarto del tempo che si è concesso ad esempio a Selvaggia Lucarelli per il suo sermone sui massimi sistemi d’informazione a mio parere del tutto fuori contesto.
Chiedere a chi è stato in quei luoghi, ha indagato e ascoltato. Non a chi ha solo sentito dire.

IMG_BAD010EF9F18-11-300x243 Mario Biondo - Non è così che si racconta questa storia

Il collega Ercole Rocchetti

5 – È mancata infine una narrazione del personaggio Mario Biondo. Che pare quasi un ospite della miniserie. Non lo abbiamo sentito parlare (eppure certamente c’era materiale di qualche repertorio) non si è raccontato che percorso di vita stava facendo e quali fossero i suoi progetti e pensieri nel momento in cui ci ha lasciati.
Mario non è presente in questa narrazione. Un ospite indesiderato. La moglie neanche, si potrebbe obiettare. Ma lei lo ha scelto di non esserci, lui non può più decidere.

Rimane certamente alla fine di tutto quello che ha prodotto l’inchiesta giudiziaria spagnola e italiana. Prendiamo atto che tre autopsie e tanti giudici hanno detto che tutto deve finire e che non è necessario procedere oltre.
Ma si badi bene: non per assoluta certezza del suicidio, ma per mancanza di elementi per accusare di omicidio.
Pensateci: sembra la stessa cosa.
Ma non lo è

Nell’ordinanza di archiviazione infatti si legge: “Gli elementi che si traggono dal fascicolo del Pubblico Ministero, ad avviso del Giudice, smentiscono la tesi suicidiaria e lasciano pensare che Mario Biondo fu ucciso da mano rimasta ignota e successivamente collocato in una posizione atta a simulare un suicidio.”

Mamma Santina (mi perdonerà Lucarelli se la chiamo così anche io…) continuerà con la sua famiglia la sua battaglia.

 

Mauro Valentini

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