Mauro Valentini

Scrittore & Giornalista

Riascoltando Cosa succederà alla ragazza

Riascoltando Cosa succederà alla ragazza

La rivincita poetica di Lucio Battisti contro i pregiudizi

Era il 1992, eravamo ormai lontani 12 anni dalla separazione molto travagliata con il Maestro Mogol. Lucio era, alla soglia dei 50 anni, uno sperimentatore musicale dissolto nella nebbia di Londra, delle Alpi svizzere e di Milano, lontano eppure così vicino.
E in quei 12 anni si era disgregato e ricomposto in altre forme, partendo da quella boutade che fu Eh Già , scritto con la spigolosa compagna di una vita: Grazia Letizia Veronese, per poi legarsi al paroliere più originale del panorama musicale italiano: Pasquale Panella. Con Panella scriverà il meraviglioso Don Giovanni iniziando quel percorso ermetico e spiazzante che poi proseguirà con il “Quartetto dei White Album” di cui C.S.A.R. è il terzo della serie.
Un disco che sembra l’esatto anello di congiunzione tra L’Apparenza , La Sposa Occidentale e l’ultimo Hegel ma che al contrario, sembra vivere di vita propria, condividendo con gli altri tre album dalle copertine bianche solo alcuni suoni campionati.
Sì perché a riascoltarlo ora a quasi vent’anni di distanza, le sue parole concordate con il paroliere, ma anche certe musicalità nuove, ci restituiscono questo disco nei “pezzi unici” della sua carriera interrotta da un destino maledetto pochi anni dopo.
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E così Lucio nel 1991 si chiude nello studio di San West a Londra insieme a Greg Walsh, che gli aveva curato il suono fin dai tempi di Una donna per amico e con l’essenzialità dell’elettronica si circonda di soli 3 musicisti: Andy Duncan alla batteria, il tastierista Lyndon Connah dei Level 42 e il chitarrista Philip “Spike” Edney, conosciuto anche come «il quinto Queen» perché nei concerti della band britannica suonava spesso le tastiere.

Ma più che il suono essenziale che avvolge e riempie con un delicato Elettro Pop, è la voce di Lucio che regala quella inconsapevole ultima emozione, così pulita, delicata e che rimanda alle meraviglie di 25 anni prima, con quel suo falsetto che sembra uscire da uno strumento tanto è pervaso di purezza. E le melodie, quelle sono sempre perfette, la sua capacità di compositore non viene scalfita dal computer e dal campionatore; le note si rincorrono e ricorrono nell’anima di chi lo ha sempre amato, con addirittura qualche variazione Funky come ne “I sacchi della posta”.

Ma anche tanti virtuosismi letterari, in un disco che lega le canzoni quasi a un destino da Concept Album, e che impreziosiscono di delizia l’ascolto, come il richiamo al “Rinoceronte” di Ionesco e al suo teatro dell’assurdo, o alla metafora della vita che corre più che scorrere in “La metro eccetera” dove la poesia arriva pura e quasi improvvisa:
“Si fa la trigonometria nei finestrini corrispondenti agli occhi alessandrini, Di lei che guarda fissa un suo sussulto fuso nel vetro. Che le ricorda tanto un suo sussulto”.

E poi la rivoluzionaria canzone che da il titolo all’album: Cosa succede alla ragazza, più che un titolo una domanda posta a tutti e che appare come un manifesto contro lo svilimento della figura femminile; una accusa contro tutti i machismi e maschilismi che paradossalmente e ingiustamente gli erano stati etichettati dalla furia ideologica degli anni del dopo 1968, per canzoni come La Canzone della terra o Insieme a te sto bene.

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Lucio Battisti

Questo non fu quindi un disco ermetico. Tutt’altro. Forse si coglie al secondo ascolto il messaggio o il senso delle sue parole ma sono parole chiarissime. “Sono sempre io!” ci grida Lucio, e a chi lo ha amato e lo ama ancora sembra ancor più esplicitarlo, qualora qualcuno non lo avesse capito, con chiarezza, specie quando nel finale della canzone chiave del disco canta, riferendosi simbolicamente alla sua musica trasposta in una figura femminile: E per lei, qualche atleta contenzioso si è battuto, smantellato da solo. Crollando coi talenti e i gusti intatti.
Sono io quella ragazza. Infatti è lei”

È vero Lucio, era la tua musica quella ragazza. Eternamente viva.

Mauro Valentini

L’album completo: https://www.youtube.com/watch?v=Zr1rCovVzGo

 

 

 

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