Due artisti che si incontrano.
Due stili, due modi di raccontare storie, uno con matita e pastelli, l’altra con la penna. Tutti e due con il cuore.
Questa è in estrema sintesi la causa e l’effetto di “Montmartre” (Lavieri edizioni) Graphic Novel che sancisce come si è detto la stretta collaborazione artistica tra Gianfranco Vitti e Gaia Favaro, entrambi di Taranto.
Entrambi talentuosi narratori di storie, in questo libro alle prese con un racconto che avvolge per delicatezza e profondità, scritta e visiva.
Lucille si trasferisce a Montmartre dalla provincia francese e si ritrova presto immersa nella poetica complessità del quartiere parigino. Montmartre la accoglie e quasi la sovrasta con i suoi colori, le vie affollate e i tanti incontri buffi e sorprendenti come quello con la scorbutica padrona di casa con la maglia dei Pink Floyd, o con Gogol il clochard e soprattutto con Pierre, artista di strada.
Ma il passare dei giorni rivela un inaspettato filo conduttore della sua vita parigina: una particolare solitudine che, privata della comune connotazione negativa, sa essere spazio dove vivere il calore di impreviste amorevoli amicizie, dove scoprire e comprendere vite diverse dalla sua.
Una sorta di Amelie in disegni e parole verrebbe da dire
Dove Lucille troverà il suo spazio e la sua dimensione sciogliendo quei nodi dell’anima che le impedivano l’inizio di un nuovo viaggio. E di un nuovo amore?
Una storia profonda e delicata, si percepisce, soffusa dal tocco magico della matita di Vitti, la poetica di Gaia Favaro, una poetica, e una matita che conquisteranno il lettore e che rendono questo prezioso libro trasversalmente amato dai cultori del fumetto e della prosa.
Un’opera che mi ha rapito, riportandomi tra quelle vie di quel quartiere dove ho lasciato il cuore e dove grazie a Vitti e Favaro l’ho ritrovato.
Mauro Valentini
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